INTERVISTA AGLI ALLENATORI VANNI MOSCON E MAURO TOSSANI

22-02-2015 16:40 -


Al termine di un bel derby, agonisticamente intenso e combattuto, che, tuttavia, dal punto di vista dello score finale, ha lasciato entrambe le squadre a pancia asciutta, siamo andati a sentire il parere dei due tecnici.

INTERVISTA A VANNI MOSCON (ALLENATORE U.S.D. OPITERGINA)

DOMANDA: Mister, il derby era iniziato in salita, poi la punizione di Quell'Erba ha riequilibrato l'incontro. Per quello che si è visto, considerando che poi avete terminato anche in dieci, è soddisfatto del risultato finale o si aspettava qualcosa di più?

RISPOSTA: È vero, la partita si era messa in salita perché, secondo me, non eravamo messi bene in campo, loro sono una squadra tecnicamente e tatticamente molto brava, ci hanno messi in difficoltà senza però mai aver tirato in porta, perché hanno tirato in porta al secondo tempo. C'è stato un rigore un po' particolare, io non l'ho visto molto bene, ho visto che lui è andato verso la porta e si è buttato contro la gamba del nostro giocatore; è vero, a questo punto la partita si è messa in salita, abbiamo sofferto, ma diciamo che al secondo tempo abbiamo avuto un piglio diverso, siamo andati ad aggredire l'avversario, abbiamo avuto un'occasione subito prima, e poi, su punizione, siamo riusciti a pareggiare la partita. Poi siamo rimasti in dieci e lì abbiamo sofferto, il portiere ha fatto una grande parata all'ultimo minuto, però per quello che hanno messo in campo i ragazzi, per la voglia e per la grinta, dico che è un risultato giusto perché ci porta, magari, ad avere anche quella fortuna che invece non avevamo avuto contro il Calvi Noale.

DOMANDA: Molto spesso, quando notiamo l'evoluzione di certe partite, ci capita di riflettere su quanto strano possa essere, a volte, questo sport. La scelta di puntare su di Lei è stata delicata, ma necessaria e sembra che, così facendo, il Destino si sia divertito a riservare la sorpresa in panchina. Infatti, si può dire che Lei e il precedessore esonerato siate accomunati dallo stesso filo biancorosso, dato che Della Bella è stato qui come giocatore nel 2002 e Lei, invece, come allenatore. In questo senso, che impressione Le ha fatto rivivere tale rewind? Si aspettava questo suo ritorno al passato?

RISPOSTA: Beh, io ho un ottimo ricordo di Oderzo, siamo arrivati secondi, abbiamo fatto gli spareggi per andare in serie D. Essere venuto qui, per me è un orgoglio, è una soddisfazione, però la soddisfazione più grande sarà se riusciamo a salvarci. Per parlare di Della Bella che è stato un bravo giocatore, posso dire che è sempre difficile sostituire un allenatore, anche se poi, chi paga le conseguenze è sempre l'allenatore; mi dispiace per lui ma, delle volte, è sempre una scelta forzata. La squadra, per me, era preparata bene e tenuta bene, poi, purtroppo, quando non vengono i risultati, succede sempre così.

DOMANDA: Se il suo collega Mauro Tossani può essere definito il Conte dell'Eccellenza per la sua abilità e grinta, Lei, senza dubbio, può essere invece paragonata a Mazzarri, ovvero un professionista specializzato in grandi salvezze e risultati miracolosi, come hanno dimostrato alcune esperienze come ad esempio Ponzano e, solo l'anno scorso, la Fossaltese. Secondo Lei, tenendo conto di ciò che ha visto oggi, come vede ora l'OPITERGINA? Ritiene che possa raggiungere i play-out, oppure che possa addirittura salvarsi direttamente? E che impressione Le hanno fatto i nuovi acquisti? C'è qualcuno che Le piace in particolare?

RISPOSTA: Allora, diciamo che questo è il mio terzo anno che cerco di salvare una squadra, però in realtà sono un allenatore abituato a vincere. È vero, mi dicono tutti che sono un allenatore abituato a salvarsi, ed è vero, ma io in realtà sono un allenatore che ha vinto spareggi. Comunque io sono soddisfatto, quale giocatore è importante? Per me sono tutti importanti, sono soddisfatto dei vecchi e dei nuovi, oggi Quell'Erba ha fatto bene, Basso bene, Dema bene, De Filippo bene. Mi chiedevi se arriviamo ai play-out o ci salviamo prima... con i punti che ci hanno levato è un po' più dura, però dico che l'importante è salvarci. Che ci salviamo ai play-out o direttamente, noi dobbiamo fare di tutto per salvarci, quando abbiamo fatto il possibile abbiamo la coscienza a posto.

INTERVISTA A MAURO TOSSANI (ALLENATORE A.S.D. LIVENTINAGORGHENSE)

DOMANDA: Mister, il tanto atteso "ritorno" al suo vecchio stadio è coinciso con una partita molto particolare, il derby. Tenendo conto che la sua squadra era anche passata in vantaggio su rigore, come ritiene abbiano interpretato l'impegno i suoi ragazzi? E, vedendo com'è andato tutto il girone d'andata, si aspettava di trovare la sua ex squadra così in difficoltà?

RISPOSTA Allora, essere andati in vantaggio doveva essere per noi un elemento di grande favore. E invece lo abbiamo sfruttato poco perché abbiamo sfruttato poco le ripartenze. L'OPITERGINA è una squadra che gioca sull'agonismo, sulla corsa, sulla grinta però è un peccato non averla vinta, perché qualche occasione in più l'abbiamo creata e abbiamo giocato meglio.

DOMANDA: Un sei a uno e una "manita", undici gol fatti e solo due subiti; finora nei due derby di Coppa e campionato, la Sua formazione era sempre riuscita a battere l'OPITERGINA, lasciando, a tratti, intravvedere quel contorno di gioco spettacolare che si è visto fino a questo momento. Tenendo conto di quegli "scontri diretti" e della tanto secca quanto prestigiosa vittoria contro il Nervesa, secondo Lei, oggi, ha avuto modo di notare particolari differenze di gioco in positivo o negativo?

RISPOSTA: No, noi facciamo fatica quando affrontiamo squadre chiuse perché non abbiamo molta fisicità, siamo bravi tecnicamente, bravi con la palla a terra, ma quando la palla è alta, facciamo fatica. Abbiamo fatto anche oggi secondo me, una partita tecnicamente buona, c'è mancata un po' di cattiveria in più sotto porta. Cioè, il gol bisogna volerlo non solo cercarlo, noi lo abbiamo cercato solo tecnicamente, invece, a volte, bisogna cercarlo anche con la giocata non raffinata, ma con la voglia di sbattere dentro la palla, invece oggi si è vista un po' di troppa leziosità.

DOMANDA: Mister, adesso, Domenica prossima dovrete recarvi a Quinto, dove affronterete una squadra che è ultima a un punto, che ha incassato 59 gol a fronte di 3 fatti. Dunque, sulla carta, almeno guardando i valori in campo, sembra una sfida scontata. Secondo Lei, teme veramente che in questo impegno si possano nascondere insidie? E, in questo caso, come si fa a tenere alta la concentrazione per evitare proprio le sorprese?

RISPOSTA: Beh, tutte le partite cominciano zero a zero; nel momento in cui inizi non ci sono differenze. Poi, se noi abbiamo quei punti lì e il Quinto ha quei punti lì, dobbiamo dimostrarlo sul campo, dobbiamo fare una grande gara, una grande prestazione, ma le insidie ci sono sempre. Per quanto riguarda tenere alta la concentrazione, ormai i ragazzi dovrebbero essere abituati, ci conosciamo da diversi mesi e tutte le partite vanno giocate rispettando moltissimo l'avversario, questa dev'essere la nostra prerogativa.
(Luca Antonello)