UNO CONTRO UNO: LUCA ANTONELLO VS CRISTIAN CHIARA - NUOVO MISTER DELL´U.S.D. OPITERGINA

16-11-2016 20:00 -


Cristian Chiara un nome, un destino. Dopo essere stato temprato dal sudore delle mille battaglie vissute nei duri campi del dilettantismo e aver pazientemente appreso, per tre lunghi anni, i rudimenti dell´arte tecnica, il neo mister dell´U.S.D. OPITERGINA, grazie alla carica donata dalla fiamma della sua passione sportiva, ha saputo confermare la propria vocazione liberando dall´iniziale incertezza e conducendo, con l´incanto del personale talento e dei pronti risultati come un vero "pifferaio magico" i "Leoni biancorossi", sulla promettente via dei play-offs. Un´autentica sorprendente partenza che non meritava di passare inosservata, così siamo andati a conoscere più da vicino l´autore di questo piccolo "miracolo" calcistico.

DOMANDA: Un primo anno vissuto in panchina come braccio destro di Della Bella. Poi altre due stagioni trascorse ricoprendo lo stesso ruolo di aspirante apprendista allenatore sotto la direzione del "Mago" Vanni Moscon, infine quest´ultimo importante "giro di vite" tecnico che l´ha fatta improvvisamente diventare allenatore a tutti gli effetti. Mister Chiara, per uno che, nel Suo caso, arriva dal settore giovanile, non si può nascondere che si tratti di una notevole promozione. Innanzitutto, concorda nell´affermare che, per Lei, si tratta dell´inaspettato coronamento di un sogno, o considera tale opportunità, come un semplice susseguirsi degli eventi calcistici recentemente avvenuti? E che sensazione/i ha provato la domenica della Sua "prima volta"?

RISPOSTA: Diciamo che allenare è sempre stata un´ambizione che ho coltivato fin da quando giocavo e per questo ringrazio la Società che mi ha dato tale opportunità. Dopo 21 campionati di "Prima Squadra" da calciatore è normale che, come fa una spugna, si tenda ad assorbire caratteri e caratteristiche dei vari allenatori che nel tempo ho avuto modo di apprezzare nel corso della mia carriera calcistica, dal compianto Giordano Fiorin, che ha accompagnato i miei esordi fino a Vanni Moscon, verso il quale nutro una grandissima stima sia come mister che come uomo. La "prima volta" in panchina, fortunatamente, ha coinciso anche con la prima vittoria: è normale che all´arrivo in quel di Spinea, un pizzico di adrenalina mi abbia accompagnato, ma al fischio dell´arbitro è come se fossi stato lì in campo a correre con i ragazzi.

DOMANDA: Difesa alta, centrocampo pressante e dinamico allo stesso tempo, punte che dai lati, convergendo, si inseriscono rapidamente prendendo come costante punto di riferimento i movimenti suggeriti dall´asse Poles-Cattelan. Il tutto incorniciato, oltre che da un ammirevole spirito battagliero collettivo, soprattutto, da 3 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta ottenute nelle Sue prime 7 giornate. Insomma, Lei ha dimostrato, attraverso il gioco e gli iniziali risultati, di essersi già ben calata nella Sua nuova realtà. Ecco, a tal proposito, qual è il segreto che Le ha permesso di ottenere così tanto, in così poco tempo?

RISPOSTA: Non c´è nessun segreto: ho la fortuna di avere a disposizione un gruppo di ragazzi volenterosi e intelligenti che hanno, in breve tempo, compreso che i sacrifici fatti durante gli allenamenti e la giusta attenzione spesso coincidono con il buon esito della prestazione. Forse il fatto di aver disputato molti campionati da calciatore mi avvicina di più ai loro stati d´animo e alle loro necessità, valorizzando e, a volte, esaltando le loro non poche potenzialità.

DOMANDA: Da Schincariol e Fovero a Vio, passando per Sordi e Lucchetta fino ad arrivare a Fiorelli e Gobbo. Anche in questa nuova edizione di campionato, la squadra ha subito un nuovo processo di ringiovanimento e Lei, con la sua stessa recente nomina, ha contribuito a confermare la coerente continuità dell´intero progetto. Al di là dei risultati che Le offrirà l´immediato futuro, tenendo conto di quello che Le ha insegnato la lunga gavetta e del connubio di carattere e tecnica messo in mostra dai suoi giovani ragazzi, ritiene che, sulle orme di quanto accaduto nel biennio 2008-2011, si sia aperto, in prospettiva, un nuovo potenziale ciclo, o crede che sia ancora troppo prematuro avanzare tale ipotesi?

RISPOSTA: Non scherziamo! L´obiettivo principale è quello di far crescere al meglio i giovani con il supporto di qualche giocatore più esperto che dia loro un modello di riferimento. Gli allenamenti settimanali non devono avere il solo scopo di migliorare le caratteristiche tecniche dei singoli ma, soprattutto, motivare la crescita caratteriale di ognuno; nel calcio, essendo uno sport di squadra, questo è basilare. Non ha nessun senso parlare di cicli in questo momento, ha senso invece continuare a crescere tutti insieme partita dopo partita.


Fonte: USD OPITERGINA