VENTIRIGHE: RIFLESSIONI DI FINE STAGIONE

03-05-2017 20:00 -


Il coraggio di crederci. Fino alla fine. L´OPITERGINA, di nuovo fedelmente illuminata dall´intensa luce dell´irriducibile speranza, pur non riuscendo questa volta a rimandare in scena la replica della remuntada messa a segno nel finale della passata stagione, si congeda comunque a testa alta dal campionato lanciando un ultimo trionfale ruggito d´orgoglio. Si è trattato di un estremo "ringhio" di rivalsa emesso di fronte alla Vazzolese il quale, se purtroppo in pratica non fa altro che mascherare il gemito del rammarico per dei play off beffardamente fuggiti proprio dinnanzi all´arrivo finale, nelle intenzioni ha invece confermato tutto il valore tecnico-caratteriale espresso da una squadra che, nel corso del suo cammino sportivo, ha dimostrato più volte di avere la forza per provare ad andare oltre i limiti imposti dalle avversità. Capacità di adattamento, ma pure (e soprattutto) di reazione alle difficoltà, che il gruppo ha avuto il merito di mostrare già al rientro dall´intervallo natalizio, quando il collettivo si è subito ritrovato costretto a dover fare di necessità virtù per resistere agli infidi attacchi portati da un Fregona tanto sornione quanto pericoloso. Nonostante ciò, si può dire che siano state proprio queste minacce a rappresentare una vera svolta perché i ragazzi, temprati nello spirito dalle sofferenze patite, proprio da quella sfida sono tornati a macinare chilometri e punti dando vita a un tour di risultati positivi pressoché inarrestabile. Drastica crescita la quale è stata in grado di sottolineare i notevoli progressi di gioco maturati, raggiungendo l´apice del suo sviluppo negli incontri disputati con lo Spinea, il La Salute e il Vittorio Veneto. Si sono rivelati tre scontri diretti in cui la squadra, avvalendosi in parte della compattezza generata dalle attente prestazioni difensive sfornate da Fovero, Vio, Caldato e Lucchetta e dalla pressione unita ai recuperi prodotti in fase di interdizione da Bettiol e Del Piero e in parte sfruttando l´efficacia ritrovata in attacco grazie alle accelerazioni portate in fascia da Furlan e i continui giochi di prestigio disseminati da un Poles bravo nel cambiare costantemente posizione sulla trequarti per supportare al meglio Cattelan, ha avuto il merito di sintetizzare al massimo i concetti della lezione appresa. Arrivando così a tirare fuori la palla dalla propria porta appena 12 volte e, di contro, spedendo per 8 volte su 15 in rete i due "gemelli del gol" Poles e Cattelan. Tre prestazioni perfette le quali però, a causa di quel "cortocircuito" emotivo creato dall´eccessiva sicurezza e dal contemporaneo timore di commettere passi falsi, in seguito sono state adombrate da un´inflessione culminata nei tre opposti capitomboli rimediati in trasferta contro il Lovispresiano e in casa contro Team Biancorossi e Plavis. Accidentali "buche" rivelatesi senza dubbio letali, perché comparse proprio a un passo dallo sprint conclusivo che la squadra alla fine, favorita dal rientro degli infortunati e dalla ritrovata vena realizzativa, si è seppur in parte dimostrata in ogni caso capace di rattoppare lasciando almeno il felice eco di un´ultima vittoria. Fiero saluto davvero degno di ammirazione il quale però, adesso, non deve trasformarsi in un nostalgico addio ma bensì in uno speranzoso arrivederci che, con l´entusiasmante energia dei buoni propositi avrà il compito di risollevare dal k.o. morale l´OPITERGINA, donandole anche nella prossima stagione il coraggio di crederci (ancora). Fino alla fine.
Grazie lo stesso ragazzi e... forza OPITERGINA!


Fonte: USD OPITERGINA