ENTRIAMO IN CAMPO: OPITERGINA-MIRANESE

21-04-2018 20:00 -


"E festeggiarono tutti felici e contenti..."

Quante volte nel corso di questa lunga rassegna sportiva targata 2017-2018 abbiamo cercato di immaginare i biancorossi abbracciarsi e congratularsi per condividere la gioia di essere riusciti a guadagnare l´opportunità di giocarsi qualche giornata in più le residue speranze di accedere alla categoria superiore. Oppure in quante circostanze in quest´ultimo mese ci siamo sforzati di osservare con gli occhi della fantasia i nostri beniamini sollevare al cielo quell´ambita Coppa Veneto sinonimo, certo, di prestigio ma anche di quasi sicura promozione. Aspettative direte voi; non sono altro che semplici e, forse, anche un po´ ingenue aspettative giustificate da quel desiderio mosso dal nostro fedele cuore di tifosi di poter vedere l´Opitergina conseguire qualcosa di importante. Eppure ormai a un solo turno dal termine del girone la squadra ha effettivamente ancora la possibilità di trasformare tutti questi sogni in realtà.

Peccato però che prima di potersi confrontare in finale di Coppa con il Treviso e concludere ufficialmente la stagione i ragazzi oggi, all´interno di tale 29° capitolo di campionato, dovranno fronteggiare un nuovo pericoloso antagonista chiamato Miranese. Si gli ospiti, piazzatisi appena fuori dall´area play-off, a dire il vero non hanno più niente da chiedere alla classifica. Tuttavia ci sono ancora 6 punti a disposizione e la formazione agli ordini del tecnico Pierpaolo D´Este quasi sicuramente farà quanto in suo potere per cercare, come succede spesso in questi casi, di conservare il proprio onore chiudendo a testa alta il girone. Si tratta di un pericolo assai concreto perché gli odierni rivali, nemmeno a farlo apposta, sono proprio reduci da un fresco successo. Trionfo ottenuto in casa del Vedelago che attraverso la soddisfazione portata ai singoli giocatori potrebbe aiutare l´intero organico a far risaltare ancora una volta un sistema di gioco rivelatosi per molte domeniche terribilmente efficace. D´accordo i bianconeri, pur sforzandosi in fase di non possesso di mantenere la linea difensiva più compatta possibile, con i loro 39 gol ugualmente incassati dimostrano di non essere così inaccessibili. Contemporaneamente però gli stessi veneziani quando si ritrovano tra i piedi la palla, grazie a un apprezzabile possesso fatto di rapidi tocchi e soprattutto in virtù di un´altrettanto buona capacità nel distendersi scattando prevalentemente per vie centrali (ma anche laterali), in genere riescono quasi sempre pure ad attivare i propri terminali offensivi più validi. Punte che sanno come si fa a pungere l´Opitergina come ad esempio l´attaccante classe ´90 ex Maerne, Spinea e Real Martellago, Marco Faggian. Atleta il quale con le sue 14 reti (alcune delle quali realizzate contro il Caorle La Salute, Vazzola e anche ai danni della nostra squadra) ad ora ha il merito, nella speciale classifica dei marcatori, di issarsi persino al 3° posto andando a far compagnia a colleghi del calibro di Sakajeva (Portomansuè), Garbujo (Treviso) e Fusciello (ancora Treviso). Oppure il centravanti classe ´97 Romeo Canaj, ex Robeganese Fulgor Salzano e Real Martellago. Giovane, autore di 3 marcature, di prospettiva ma in più provvisto già dell´esperienza datagli nelle stagioni 2014-2015 e 2015-2016 in serie D dal Calvi Noale. O ancora, infine, Hicham Lebrini, centrocampista classe ´99 munito di una spiccata propensione al gol come lasciano intuire i 9 centri prodotti, 3 dei quali sfornati al cospetto di Vazzola, Portomansuè e Treviso. Stelle che, insomma, contribuendo a mettere insieme la metà dei 44 centri collezionati in totale al momento hanno permesso di illuminare il fronte offensivo aiutando mister e compagni tramite la media di 1 gol ogni 6 partite a ottenere 12 vittorie. Ovvero quella continuità la quale, per un certo periodo, è stata a un passo dal consegnare alla Miranese l´impresa di guadagnare un posto nei play-off.

Dunque attenzione: i bianconeri hanno i mezzi per poter ancora far male ai nostri. Ecco perché i "leoni biancorossi", se vorranno avere qualche speranza di sottomettere il "grifone incoronato" e salutare con un sorriso i tifosi, avranno forse bisogno di provare a mettere in campo o una nuova strategia o rispolverare la "mossa" della partenza-turbo. Attendere e colpire infatti potrebbe, per una volta, dimostrarsi non un´inedita tattica di cui vergognarsi ma piuttosto la soluzione giusta. Gli avversari, sapendo di avere tra i piedi la responsabilità di dover dirigere il gioco, in tal senso avrebbero buone probabilità di sentire particolarmente la pressione e ritrovarsi così a perdere parecchi palloni. E proprio questi errori, attraverso l´esaltazione delle grandi doti di recupero in possesso di Campagnolo, Lucchetta e Busato (ma anche dei difensori) potrebbero oltre che preservare la retroguardia da eventuali pericoli soprattutto mettere il centrocampo nelle condizioni di poter ripartire subito. Pronto ribaltamento di fronte il quale, avvalendosi della superiorità numerica offerta dalle sovrapposizioni sulle fasce favorite dall´esplosiva rapidità e tecnica detenuta dal "cacciatore" Dal Compare, riuscirebbe poi ad aprire quegli spazi ideali a far ritrovare la porta a un nostro "ariete", Santagata, ancora fermo a 7 reti. Inoltre questo atteggiamento si rivelerebbe in grado di sorprendere un ospite che, consapevole di muoversi in uno dei campi più difficili della categoria, probabilmente cercherà invece di non scoprirsi molto. Volendo però, come detto, ci sarebbe anche un´altra strada che permetterebbe di fornire ai ragazzi più velocemente le condizioni per amministrare al meglio la sfida ed è quella del gol-lampo. Un´alternativa, finora messa in pratica con successo già 5 volte contro l´Union Sile, il Vazzola, il Caorle La Salute e il Vedelago in casa e il Conegliano in trasferta, in teoria comoda ma in pratica complicata da realizzare perché tale modalità richiede requisiti come una notevole capacità di saper unire la reattività di riflessi ed esecuzione con una precisa coordinazione della manovra, infallibilità davanti alla porta e anche l´immancabile pizzico di fortuna. Qualunque sia il piano tecnico-tattico che deciderà di utilizzare il gruppo, una cosa dovrà comunque rimanere certa: la squadra avrà la necessità di tornare a proporre lo stesso atteggiamento mostrato in quasi tutta la seconda parte di campionato. Vero, ormai mancano solo due giornate e la stanchezza si sta facendo sentire. Tuttavia il desiderio di voler cercare di migliorare il proprio valore raggiunto offrendo ancora determinazione, più attenzione, entusiasmo e spirito di sacrificio deve diventare non un opprimente imperativo. Bensì il suggerimento che dovrà aiutare i giocatori a tirare fuori tutte quelle ultime risorse fisiche e mentali utili a cancellare la brutta figura fatta in casa del Villorba.

Ciò per provare in parte a scippare ancora al Treviso il 3° posto in graduatoria. E in parte a ottenere pure nuova carica emotiva. Spinta psicologica chiamata sicurezza della propria forza e fiducia, che darebbe modo ai nostri dopo essersi fatti trovare pronti al duello di Coppa in programma mercoledì 25 a Vittorio Veneto contro gli stessi biancocelesti, di terminare al meglio anche il conclusivo capitolo di questa intensa favola calcistica scrivendo quel finale da noi così tanto atteso che fa: e festeggiarono tutti felici e contenti...

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ