OPITERGINA ALÈ INTERVISTA MISTER MAURIZIO DE PIERI

16-09-2018 08:00 -


Non c´è nulla come una sfida che faccia uscire ciò che di meglio c´è nell´uomo. Il vasto orizzonte della nostra letteratura (ma anche quello del teatro) è disseminato di grandi citazioni che all´apparenza sembrano semplici, addirittura banali. Perciò in questi casi possono apparire distanti da noi. Eppure a volte alcune di queste frasi celebri nascondono ancora insegnamenti che vengono subito riconosciuti da chi li ha vissuti e diventano così espressioni che paiono essere state fatte su misura. È il caso di mister De Pieri, tecnico il quale non tirandosi mai indietro davanti alle prove, finora è sempre riuscito a mostrare il suo valore. Un´emozionante carriera che ora il mister è pronto ad allungare accettando, con la consueta professionalità, esperienza e fermezza l´impegnativo obiettivo di guidare questa volta la nostra squadra verso il traguardo della vetta in campionato. Per riuscire così a dimostrare ancora come non ci sia nulla come un nuovo confronto con se stessi per far uscire quello che c´è di meglio dentro di noi.

DOMANDA: Mister, è proprio vero, le vie del calcio a volte possono condurre a destinazioni davvero insospettabili. Ovvero, lei tre mesi prima guidava il Fontanelle, una delle rivali che ha conteso fino alla fine al nostro club le prime posizioni dello scorso campionato. Ora invece si trova proprio sulla panchina della società che, calando una "cinquina", ha fatto sfumare il sogno promozione ai suoi ex ragazzi. Che impressione le fa essere passato sulla sponda opitergina? La sua esperienza l´ha aiutata a vivere con naturalezza la novità o le c´è voluto un po´ di tempo per abituarsi alla nuova realtà?

RISPOSTA: Mi fa un´ottima impressione, ho trovato una società ben organizzata e strutturata sicuramente per categorie superiori, dirigenti con idee chiare e grande entusiasmo tutti coesi verso un unico obiettivo: quello di riportare l´Opitergina più in alto possibile. Devo dire che anche a Fontanelle sono stato molto bene, chiaro che sono due realtà con una storia diversa e obiettivi diversi ma in entrambe credo si possa fare del buon calcio. Tutto è avvenuto in modo molto naturale visto che abbiamo condiviso un´idea comune fin dal primo incontro.

DOMANDA: Passare da una società all´altra a volte può sembrare un po´ come trasferirsi in due mondi differenti: si conoscono persone nuove, giocatori nuovi, si possono sperimentare anche nuove tecniche di lavoro. Quando è entrato a contatto con l´ambiente biancorosso ha per caso notato differenze di mentalità e interpretazione della visione calcistica rispetto a quanto vissuto a Fontanelle, o il pianeta Opitergina riflette in pieno la sua idea di gioco?

RISPOSTA: Dopo tanti anni di panchine in diverse categorie credo di poter dire che ogni società, essendo formata da persone, non può essere uguale o simile ad altre; spetta a noi capire dove stai allenando e chi stai allenando. L´Opitergina mette a disposizione un´organizzazione e delle strutture importanti; il mio compito è quello di riuscire a portare una certa mentalità nel lavoro settimanale, di contribuire alla crescita e al raggiungimento di qualche successo.

DOMANDA: Come forse saprà il nostro settore giovanile ha appena accolto l´arrivo di Massimo Mian, responsabile che grazie alla licenza di Coerver Coaching potrà offrire ai giovani una conoscenza utile a favorire uno sviluppo mirato. Tenendo conto della propria abitudine nel far crescere i ragazzi, dei risultati finora ottenuti in campo dai nostri giovani e di quest´ultimo "acquisto" ritiene che adesso, per ottenere un vivaio definitivamente d´elite, alla società basti proseguire sulla stessa strada intrapresa o crede che servano ancora alcuni accorgimenti?

RISPOSTA: La scelta societaria di lavorare nel settore giovanile con una metodologia mirata è sicuramente positiva. Importante sarà credere in questo progetto di formazione nel lungo termine e non avere fretta di ottenere risultati immediati.

DOMANDA: Dagli apprendisti "leoni" passiamo ora a quelli già maturi. Della formazione che ha affrontato in campionato e ai playoff solo tre elementi sono sopravvissuti alla grande "epurazione" del calciomercato: Tonon, Lucchetta e Busato. Un cambiamento, crediamo, non facile da assimilare soprattutto per chi come lei ha appena preso confidenza con la nuova "piazza". Questa situazione però le ha anche permesso di conoscere giocatori diversi. Che cosa ne pensa in generale dei ragazzi messi a disposizione e, nello specifico, di quanto mostrato finora dalla sua "vecchia conoscenza" Grotto?

RISPOSTA: Il cambiamento è stato quasi totale, sono partiti giocatori di spessore ma sono convinto che ne siano arrivati di altrettanto bravi con valori tecnici e morali importanti. Li abbiamo cercati e voluti scegliendo non solo le qualità tecniche ma ricercando in loro questa qualità che ritengo sia fondamentale per provare a raggiungere dei traguardi. Ringrazio la società e in particolare il DS Pezzutto per il lavoro fin qui svolto. Sono molto contento del gruppo, di come sta lavorando e della grande disponibilità che mi stanno dimostrando. Grotto certo non è una sorpresa per me, ma non ha ancora espresso tutto il suo potenziale come credo molti altri di questi ragazzi che sicuramente miglioreranno lavorando settimanalmente con giocatori come Florean, Benetton, Pessot, Tonon, Del Papa e Martini, esempi di impegno.

DOMANDA: Una partenza convincente nel debutto contro il Fontanafredda, poi un´altra vittoria replicata proprio con il Fontanelle, quindi la prima resa (sospesa) con il Liapiave, la pronta ripresa in coppa con il Portogruaro e il Caorle La Salute e l´ultimo successo con il Favaro. Dando un po´ di numeri sono 5 successi, 13 gol fatti e 10 subiti. Considerando tale bilancio e il lavoro svolto finora, come si aspetta che giochi questo gruppo e che atteggiamento spera di vedere durante la stagione?

RISPOSTA: Noi dovremmo anzitutto avere una nostra idea di gioco fatta di equilibri al di là del modulo, i primi due impegni di coppa sono stati soddisfacenti sotto questo punto di vista e non solo per il risultato. Dobbiamo prepararci ad un campionato difficile con mille insidie. Stiamo cercando quindi di avere più soluzioni e migliorare concentrazione e attenzione nelle due fasi perché i particolari oggi fanno la differenza.

DOMANDA: Quest´anno il girone B di Eccellenza con Istrana, Eclisse Careni Pievigina, Giorgione, Liapiave, Treviso, Nervesa, Portomansuè, Luparense, Liventina e Mestre mette i brividi al solo sentirlo. Ma anche il nostro girone di Promozione non scherza. In particolare, tra Fontanelle, Portogruaro, Jiulia Sagittaria, Prodeco Montello, Caorle La Salute, Conegliano, Vazzola, Sinistra Piave e Fossalta Piave qual è la rivale che teme di più? E, nel complesso, che ruolo pensa potrà ricoprire l´Opitergina?

RISPOSTA: L´Eccellenza è un campionato bellissimo ma, appunto, penso che la Promozione non sia da meno. Per badget e campagna acquisti vedo una prima fascia formata da Portogruaro e Caorle La Salute. Sotto metto Opitergina e Prodeco Montello e poi un gruppo di 6-8 squadre, ma il Fontanelle della passata stagione insegna che nulla è scontato. Non vinci solo perché hai un nome importante o perché hai investito più di altri, tutti dobbiamo fare i conti ogni domenica con il verdetto del campo. Ecco perché ci vuole grande umiltà, rispetto degli avversari e voglia di migliorarsi. L´Opitergina non deve avere paura o nascondersi, ma deve lavorare duramente per cercare di raggiungere un traguardo importante con la consapevolezza che non saremo i soli a provarci. Questa sarà la nostra sfida.

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ