ENTRIAMO IN CAMPO: OPITERGINA-JULIA SAGITTARIA

03-11-2018 19:00 -


Non di sole uscite vincenti vive una squadra.

La strana sindrome, come molto spesso accade negli uomini ma anche in questo particolare sport sovraccarico di regole tecniche eppure a volte così abituato a stravolgere impassibile il logico andamento di una gara, era sorta assolutamente per caso. In principio si è presentata come una bella sorpresa che aveva permesso ai "leoni" di muovere i loro primi passi in classifica. Poi si è trasformata in una provvidenziale risorsa che ha permesso di sopperire alla penuria provocata da un'Opitergium diventato improvvisamente avaro di punti. Adesso invece, pur continuando a regalare grandi soddisfazioni in campo "estero", questo compulsivo piacere di vincere solo in trasferta sta incominciando a stare un po' stretto. La nostalgia di poter tornare a festeggiare anche tra le mura di casa le imprese della squadra, in questo senso, inizia a farsi sentire e l'Opitergina formato trasferta non sembra più bastare ad acquietarla.

Fortunatamente l'occasione per zittire i gemiti di dolore lanciati dai cuori dei nostri tifosi, e allo stesso tempo, interrompere un fastidioso digiuno in campionato che dura ormai da 4 giornate generali giocate in casa tra questa e la passata stagione (cioè da quel l'1-0 ottenuto contro il Calcio Caerano dell'8 aprile scorso per intenderci), pare proprio cadere a fagiolo.

Tra non molto infatti i nostri si ritroveranno faccia a faccia con la Julia Sagittaria. Ovvero un altro avversario rimasto incagliato nella zona retrocessione. Più precisamente la squadra che, con i suoi 2 punti, al momento chiude il girone. Un rivale il quale appare provato dal forte ridimensionamento imposto dal salto tecnico di categoria e quindi a prima vista fragile perché bisognoso di successi, ma che tuttavia i ragazzi non dovranno assolutamente commettere l'errore di sottovalutare.

A mettere sull'avviso i nostri oltre all'imprescindibile e sacro rispetto in questo caso è, più concretamente, il pari strappato nell'ultimo turno al "cugino" Portogruaro. Un risultato che, infondendo parziale conforto, può ora donare ai veneziani quel coraggio utile a permettere loro di mettere in mostra e sfruttare al massimo tutte le opportunità a disposizione. Vantaggi come ad esempio, innanzitutto, la possibilità di attendere nella propria metà campo.

Gli uomini di Fabio Piva essendo ben consapevoli della forza del contendente che stanno per ritrovarsi davanti, per cercare di tornare a casa con un risultato positivo infatti non hanno necessariamente bisogno di imporre a tutti i costi il loro gioco. Anzi, i nerazzurri concedendo ai nostri la prima mossa schierando la retroguardia a protezione della porta e supportando la stessa richiamando anche gli attaccanti, hanno l'opportunità di disporre del beneficio di poter intuire per primi le intenzioni dei biancorossi. E quindi prevenirli trovando così il modo di salvaguardare meglio una difesa che finora si è ritrovata a incassare 18 gol. Inoltre potendo contare su tale prudente assetto, la Julia potrà trovarsi nelle condizioni di scattare all'improvviso in avanti sorprendendo alle spalle i "leoni".

Si tratta di una reale minaccia giustificata dal fatto che i rivali promettono, in generale, di avvalersi degli eventuali pronti recuperi favoriti dalle strette marcature disposte dalla mediana. Centrocampo il quale, approfittando nello specifico di potenziali lanci lunghi alternati a verticalizzazioni, potrebbe garantire quella profondità ricercata da Yassim El Khajar. Punta classe '98 ex Fossaltese che utilizzando la sua capacità nell'accentrarsi e spostarsi anche sull'esterno, può garantire quel sostegno utile ad aprire la strada alle possibili incursioni dei compagni. Se a questi rischi ci aggiungiamo infine l'abilità del "nemico" di saper creare grattacapi pure sui calci d'angolo facendo valere la fisicità dei suoi uomini, allora si capisce bene come questa sfida appaia disseminata di pericoli.

Eppure... Eppure anche la nostra squadra ha ottime carte da giocarsi. Ciò a patto però che i ragazzi, a dispetto di quanto finora avvenuto, entrino in campo fin da subito muniti dell'atteggiamento corretto. Un approccio composto da forte volontà nel tornare a essere protagonisti anche sul proprio terreno il quale riflettendo in campo determinazione, concentrazione e velocità di esecuzione dovrà contribuire a mettere in luce i talenti custoditi dal gruppo. Qualità rappresentante per prima cosa da una buona capacità di saper rifornire, attraverso un continuo scambio, il fronte offensivo contando in parte sul sostegno dato da un baricentro tenuto spesso abbastanza alto. In parte sulla grande reattività e senso di inserimento offerti da Montagner, Martini e Moretto. E, in parte, ancora sulla straordinaria visione di gioco, tecnica ed esperienza messe al servizio dal "ragioniere" Benetton. Oppure qualità costituite, in seconda battuta, dalla capacità di riuscire in genere a produrre importanti sovrapposizioni scorrendo sulle fasce. Percussioni laterali propiziate tanto dalla generosa spinta dei terzini quanto dalle larghe posizioni tenute da Sakajeva e Florean che, per mezzo di auspicabili continue aperture, dovranno risultare fondamentali per tentare di allargare il muro difensivo ospite e permettere così ai nostri di irrompere in area. Tutti pregi i quali, se il gruppo si dimostrerà ugualmente opportunista, potranno inoltre essere arricchiti dall'alternativa offerta dalla propensione a riuscire a sfruttare anche i calci piazzati.

Insomma, disarcionare i "centauri" e sfatare il tabù casalingo si può.

L'importante, tuttavia, è che i ragazzi si sforzino di ignorare l'inevitabile pressione esercitata nell'animo dall'importanza della gara. Ciò mostrando, come detto, di partire con il piede giusto. Magari cercando di ricordare anche quanto di buono fatto vedere nel primo duello interno vinto proprio contro i veneziani nell'ultima giornata del girone del Trofeo Veneto.

Partire, quindi, provando a imprimere immediatamente una forte accelerata. Uno scatto che potrà risultare utile prima a mettere al più presto possibile in discesa il match raggiungendo il gol. Poi necessario a produrre quella fiducia che, se trovata, potrà aiutare i nostri a interpretare con maggior serenità l'andamento dell'incontro trovando così il modo di capire quando poter continuare a correre e quando invece conviene rallentare per rifiatare e gestire i tempi e il comando.

Tutto questo al fine di riuscire a esorcizzare l'insicurezza generata dai primi tempi, infrangere la maledizione dell'Opitergium e risorgere definitivamente. Perché, se è vero che trionfare in trasferta regala sempre un piacere particolare, è altrettanto vero che non di sole uscite vincenti vive una squadra.

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ