ENTRIAMO IN CAMPO: OPITERGINA-NOVENTA

17-11-2018 20:00 -


Non è facile da trovare ma in questo momento è fondamentale per continuare... a sognare!

Le parole che stavolta abbiamo scelto per aprire la presentazione di questa nuova giornata sono volutamente enigmatiche. Misteriose proprio come la soluzione nascosta tra le loro righe e quindi, in generale, all'interno della partita odierna.

Sì perché i ragazzi si troveranno un'altra volta a correre sul prato di una casa che, riservando più delusioni che soddisfazioni, al momento non ha ancora offerto indicazioni chiare per riempire la lacuna di poveri risultati finora ottenuti tra le mura amiche.

Un'importante mancanza di conoscenza che però i nostri avranno adesso l'opportunità di compensare cercando di battere il Noventa.

Una prova, d'accordo, non semplice come quella che sembrava essere con la Julia Sagittaria, ma allo stesso tempo nemmeno così impossibile da superare. Ciò solo se tuttavia verrà prestata la necessaria attenzione nei confronti di un avversario che dimostra di saper adattarsi bene alle differenti condizioni proposte dalle sfide mutando comportamento in campo.

Si tratta di una pericolosa capacità di evoluzione in questo caso testimoniata proprio dalla diversa tipologia di terreni con cui i nostri prossimi rivali si ritrovano ogni volta a entrare in contatto. La squadra diretta da Michele Bergamo infatti, quando viene chiamata a esibirsi al cospetto del proprio pubblico sfruttando l'autorità trasmessa dalla consapevolezza di giocare sul proprio territorio e la carica donata dai suoi sostenitori, come dimostrano i 12 gol realizzati in casa, riesce nella maggior parte dei casi a esprimersi al massimo. Questo mostrando quel calcio votato quasi esclusivamente all'attacco che ha fatto la fortuna dello stesso Bergamo nel tempo in cui quest'ultimo allenava la Gorghense in Prima Categoria. Un merito senza alcun dubbio importante. Tuttavia il vero problema, che per ovvie ragioni ci riguarda maggiormente oggi, è che i neroverdi sembrano sentirsi ancor più a proprio agio quando si ritrovano a dover uscire dalla loro città. Situazione all'apparenza paradossale, in realtà motivata dall'altrettanto spiccata propensione degli ospiti nel saper approfittare del gioco di rimessa imposto dai padroni di casa di turno tenendo prima di tutto d'occhio la retroguardia. Potendo contare sulla guida data da un ottimo senso dell'anticipo, dalla fisicità e dalla grande esperienza del nostro ex centrale difensivo Lorenzo Cittadini, in tal caso i rivali riescono a mantenersi ben compatti dietro. Un rigoroso ordine difensivo che poi, a sua volta, permette ai veneziani di esaltare le proprie caratteristiche offrendo l'opportunità di ribaltare il fronte ripartendo centralmente ma anche e soprattutto sulle fasce. Verticalizzazioni unite a frequenti spinte laterali le quali, permettendo di sfruttare la velocità mista a tecnica e abilità nel gioco aereo della punta Alberto Ferrarese (183 gol finora in carriera) e dell'attuale bomber della squadra (e altro ex) Carlo Pietropoli, hanno per ora messo i contendenti nelle condizioni di colpire 20 volte. Uno specifico consistente numero di gol e una generale tipologia di manovra che infine hanno dato modo al Noventa di realizzare più reti fuori che tra i propri confini, di subire meno sempre fuori (4 gol) rispetto che in casa (11 gol). E, in generale, di ottenere più punti proprio in trasferta (10) che in casa (7).

Dunque, per evitare di fare di nuovo scena muta all'Opitergium e indovinare così quella parola chiamata vittoria che potrebbe permettere di risolvere il delicato rebus sportivo presentato a inizio analisi, i ragazzi avranno forse bisogno di provare a cambiare strategia. Cambiare tattica senza però perdere la giusta mentalità vista a inizio stagione e anche mercoledì nel trofeo Veneto. In più di un'occasione infatti il gruppo ha dimostrato di soffrire il confronto con compagini che si chiudono a riccio per poi guizzare letali in avanti. Allora ecco che, per una volta, la mossa ideale sembra essere quella di attendere a nostra volta per costringere l'avversario a scoprirsi obbligandolo a dover prendere per primo le decisioni per effettuare la manovra. D'accordo, la vera speranza rimane quella di poter vedere la squadra dettare i ritmi e far capitolare il "nemico" comandando il gioco. Eppure questa nuova eventuale scelta potrebbe fornire anche maggior stabilità. Rimanendo schierati a presidio della trequarti i biancorossi infatti, con gli interventi di tre implacabili "mastini" come Martini, Montagner e Moretto e pure i rientri degli attaccanti, avrebbero più probabilità di intercettare per primi il pallone. E garantire così una maggior protezione a una difesa che, negli ultimi incontri in casa di campionato, ha incassato 10 reti. Per rendere effettiva questa sicurezza, però, sarà necessario che i nostri si impegnino a marcare con determinazione ciascun singolo portatore di palla ospite. Ciò al fine di poter, oltre che soffocare i tentativi di avanzata avversaria, anche servire con continuità Benetton. Regista il quale, grazie ai suoi calibrati scambi e lanci suggeriti dalla notevole qualità ed esperienza in suo possesso, può da una parte favorire precisi e veloci contropiedi. E dall'altra propiziare altrettanto rapide incursioni sulle corsie laterali donando così ai "leoni" il modo di aggredire efficacemente una formazione che tende a soffrire gli attacchi condotti in campo aperto, soprattutto sugli esterni. Alla luce di tali considerazioni l'idea di aspettare per poi cercare di sorprendere sembra quindi rivelarsi promettente. Attenzione però a non scartare nemmeno le chance offerte dai calci piazzati. I nostri in tal caso, tra le loro fila, possono contare pure sull'invidiabile capacità nel saper calciare le palle inattive detenuta dallo stesso Benetton che potrebbe anch'essa fare la differenza. Proprio il nostro specialista infatti avvalendosi di questa specifica abilità e della forte volontà di riscatto prodotta dalla frustrazione per avere ciccato il rigore che forse poteva farci passare al turno successivo di Coppa potrebbe, su possibili punizioni o calci d'angolo, aiutare i compagni a risolvere una contesa tenuta ancora in bilico dalla tenace resistenza difensiva eventualmente opposta dai veneziani. L'importante tuttavia sarà che i ragazzi si facciano trovare pronti se per caso dovessero spuntare tali occasioni. Così come l'importante sarà anche che gli stessi, al di là della modalità d'offesa che intenderanno adottare, sappiano più in generale rimanere sereni e concentrati in ogni momento della partita, anche in quello più difficile. Ciò per far valere il desiderio di rivalsa maturato al termine dell'eliminazione rifilata dalla Robeganese Fulgor Salzano.

E, grazie a quel sentimento, sviluppare l'opportunismo e la fredda concretezza sotto porta utili a disarcionare il "cavallo nero" e trovare finalmente la vittoria necessaria per superare, stavolta indenni, questo nuovo esame per continuar così a inseguire il sogno di una promozione.

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ