OPITERGINA ALÈ INTERVISTA IL CENTROCAMPISTA LUCA MARTINI

27-01-2019 08:00 -


Da quando è arrivato come successo per tutti i suoi compagni aveva attirato l'attenzione del suo nuovo pubblico che si chiedeva se sarebbe stato l'acquisto giusto per il club. Comprensibilmente ci si aspettava che ci sarebbe stato bisogno di un po' di tempo perché si ambientasse, invece lui ha salutato l'ambiente segnando quasi subito tre gol molto importanti in campionato e in Coppa prima di mostrare la propria bravura nel suo vero habitat, il centrocampo. Il profilo corrisponde a quello di Luca Martini, un mediano arrivato dal Nervesa che affidandosi al forte carattere e ammirevole spirito combattivo, come un vero indomabile leone a ogni battaglia non si è mai tirato indietro, facendo sentire la presenza nei contrasti e nei recuperi. Un'indole davvero fondamentale che oltre a permettergli di ritagliarsi un posto da titolare in mezzo al campo lo ha fatto diventare protagonista pure nella nostra rubrica.

DOMANDA: Tre stagioni, dal 2015/2016 al 2017/2018 in forza al Nervesa, una passata tra i ranghi dell'Eclisse Careni Pievigina, una al Fontanafredda e ben cinque, dal 2010/2011 al 2014/2015, vissute insieme al Vittorio Falmec. Il tutto prima di decidere di ascoltare il richiamo del "club del leone biancorosso" e unirsi a questa nuova comitiva di atleti. Martini, lei a differenza di altri colleghi non ha girovagato poi molto però è riuscita ad accumulare lo stesso una consistente dose di esperienza. Provando a confrontare tali trascorsi basandosi sulla grande quantità di conoscenze acquisite, che impressione si è fatta della nostra società e come si sta trovando a giocare insieme a questi compagni?

RISPOSTA: Ciao! Prima di tutto Volevo ringraziare la società per avermi chiamato ad indossare questa maglia, anche se ha un certo peso visto i trascorsi. Con la società ho trovato subito un'intesa, anche perché non mancano l'organizzazione, la serietà e anche la passione. Alcuni compagni li conoscevo già. Con quelli nuovi mi sono trovato bene fin da subito ed abbiamo instaurato un rapporto nel cercare di essere un gruppo solido.

DOMANDA: Stagione 2016/2017 4ª giornata, Portomansué-Nervesa. Stagione 2013/2014, 1ª giornata Unione Fincantieri Monfalcone-Vittorio Falmec e 2ª giornata, Vittorio Falmec-Sanvitese. Lei non è uno che ama aspettare molto per mettere in mostra le sue atipiche abilità di finalizzatore. Lo dimostrano appunto queste ultime due stagioni citate. E lo ribadiscono i centri messi a segno già nelle prime uscite in cui ha indossato la nostra camisa biancorossa, sigilli impreziositi da un instancabile sostegno offerto a centrocampo ai suoi nuovi compagni. Alla luce di tali meriti qual è secondo lei il fattore che in genere le permette di avere un impatto così positivo quando approda in un club diverso e che anche nella nostra squadra le hanno dato l'opportunità di presentarsi al meglio?

RISPOSTA: Il fattore principale sicuramente è sempre quella voglia di segnare che ogni calciatore ha, ma non è facile perché ci vogliono tempi e movimenti che si allenano di settimana in settimana e poi gli avversari non ti lasciano di certo il tempo per pensare e guardare. Poi chiaramente ci sono compagni che hanno buone abilità e possono metterti in condizione di segnare.

DOMANDA: Come detto, appena fatto conoscenza con i colleghi e la società, non ha perso altro tempo a esporre le doti contenute all'interno del proprio notevole bagaglio tecnico. Si tratta di qualità costituite da una grande capacità di inserimento accompagnato a un buon senso della posizione e a un ammirabile spirito di sacrificio che, oltre a permettere finora di offrire quasi sempre positive prestazioni l'ha aiutata a produrre pure due acuti in campionato e uno agli ottavi del Trofeo Veneto. Si aspettava di riuscire ad avere un impatto così importante per l'economia della squadra e si sente soddisfatta di quanto fatto al momento o in futuro spera di offrire ancora di più?

RISPOSTA: Ancora non mi sento soddisfatto del tutto perché ho ancora molto da dare in questo campionato e spero anche nei prossimi.

DOMANDA: Nella maggior parte delle volte i giocatori di talento vengono considerati tali perché dispongono di caratteristiche uniche che permettono loro di compiere piccoli o grandi meriti. Un po' meno spesso invece si tende a notare che un atleta riesce a compiere felici imprese pure perché a volte intorno a lui può disporre del supporto donato da compagni altrettanto bravi. Si tratta di una considerazione valida anche nel nostro caso visto che il buon campionato da lei al momento disputato è stato favorito sì dalla sua abilità ma, a ben vedere, anche da quella di colleghi capaci di sviluppare subito l'intesa necessaria a favorire una circolazione di palla in genere fluida e precisa. Tenendo conto di questa osservazione, c'è un compagno di reparto con cui sente di essere entrato maggiormente in sintonia o si trova bene con tutti?

RISPOSTA: Sicuramente si entra in sintonia più con un giocatore che con un altro ed è normale anche perché magari giochi in reparto insieme quindi devi aiutarti, devi conoscere chi hai affianco, però come dicevo prima sono entrato in sintonia con tutti, anche con gli ultimi arrivati.

DOMANDA: Lei, proprio come un investigatore, a volte ha un buon fiuto nel trovare il modo di lasciare il segno davanti. Tuttavia il suo obiettivo principale è dare una mano soprattutto nelle retrovie. Un compito che spesso riesce a portare a termine mostrando instancabile generosità nell'intercettare il maggior numero di palloni e passaggi possibili anche se non sempre si rivela così semplice. Da questo punto di vista, nel corso della stagione finora disputata e, più in generale, della carriera intrapresa qual è il centrocampista o l'attaccante rivale che ha avuto più difficoltà a seguire e che quindi magari può averle trasmesso maggior stimolo nel voler mancare?

RISPOSTA: Negli ultimi anni non sono andato a segno molte volte, forse proprio perché mi sentivo di aiutare più la fase difensiva nel cercare di non prendere gol. Ho giocato contro giocatori molto bravi sia centrocampisti che attaccanti e facevi fatica perché magari arrivavano da categorie superiori e avevano più esperienza e più doti, sicuramente quando sai che giochi contro giocatori bravi e di un certo livello la concentrazione sale.

DOMANDA: Domenica avete affrontato un ZTLL Sinistra Piave il quale, pur ricoprendo i poveri panni della penultima in classifica, si è presentato della nostra tana sfoderando un gioco semplice e accorto ma allo stesso tempo anche audace che per poco non ha rischiato di metterci fuori causa. Tra poco invece farà il suo ingresso in campo il Cornuda Crocetta, contendente appostato a soli due punti di distanza dei bellunesi che però, consapevole di poter scavalcare proprio i rossoblù e lasciare così l'ultima posizione in classifica, quasi sicuramente proveranno a fare di tutto per strappare un risultato positivo. Affidandosi ai suggerimenti dettati dalla sua esperienza, quali sono gli errori commessi nel turno precedente da non ripetere e quali invece le giuste iniziative da proporre per tentare di riprendere a correre verso i playoff?

RISPOSTA: Sicuramente ci è mancata la concentrazione in alcune partite e il fatto che contro certe squadre pensavamo già di aver vinto ci ha fatto perdere punti. Nel girone di ritorno bisogna alzare la concentrazione e cercare di fare meno errori per non subire gol perché le squadre avversarie si chiudono dietro e non riesci a fare il gioco che vorresti, proprio per questo è più difficile segnare.

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ