ENTRIAMO IN CAMPO: OPITERGINA-VEDELAGO

09-03-2019 20:00 -


Terzo posto, un podio da salvare.

Sembra essere proprio questo il titolo proposto dalla 25ª puntata di campionato che sta per andare in scena sul prato del nostro amato Opitergium.

Un tema assai delicato da rispettare alla lettera per riuscire a respingere l'assalto di un Città di Caorle La Salute riavvicinatosi pericolosamente e cercare così di iniziare a congedarsi il meglio possibile dal torneo.

L'obiettivo, per quanto non offra il fascino e la stessa emozione di poter raggiungere un traguardo più prestigioso è quindi comunque importante. Eppure ancora una volta tale scopo si preannuncia non così facile da compiere. A 5 giornate dal termine la stanchezza fisica e mentale rischia infatti di incominciare a farsi sentire. Ma, ancor di più, il primo passo da fare al fine di sperare almeno di poter arrivare primi alle spalle delle inafferrabili Portogruaro e Prodeco Montello minaccia di essere ostacolato anche dal Vedelago.

Un altro avversario, come suggerisce il rocambolesco 3-2 strappato all'andata e soprattutto la beffa della sconfitta per 2-1 patita proprio all'ultimo turno della precedente stagione, assolutamente da non sottovalutare.

È vero, la squadra azzurra, trovandosi al momento a metà graduatoria, occupa una posizione abbastanza comoda. Rassicurante e tuttavia non ancora completamente sicura, visto il baratro che conduce alla retrocessione dista solo 4 punti di distanza.

Il pericolo per gli ospiti di venir trascinati nella lotta per la salvezza dunque è piuttosto concreto e quasi sicuramente spingerà gli stessi a puntare su tutte le loro risorse morali e tecniche per evitare la caduta.

Qualità caratteriali come orgoglio e fiducia nei propri mezzi ma anche umiltà che potrebbero convincere i nostri avversari a seguire ancora la traccia tattica dettata nella precedente sfida giocata contro il Portogruaro dal tecnico Elio Comunello. Ossia i giovani azzurri, consapevoli di ritrovarsi al cospetto di un nuovo temibile rivale ben più attrezzato promettono di optare per un approccio prudente. Attingendo a molta pazienza tradotta in aiuto reciproco e spirito di sacrificio i contendenti potrebbero, in questo senso, decidere di rimanere ordinatamente rannicchiati nella propria area. Una disposizione, favorita dall'attento rigore nel mantenere le posizioni assegnate, solo all'apparenza innocua. Affidandosi a questo atteggiamento attendista gli ospiti infatti perderanno sì l'occasione di provare a condurre il match al ritmo a loro più gradito, ma guadagneranno il tempo necessario per fare densità in mezzo al campo rimanendo corti. Affollata presenza che, producendo come risultato continui immediati rientri, minaccia innanzi tutto di rendere complicata la manovra limitando gli spazi così da mettere in risalto la compattezza di una retroguardia già di per sé coriacea (sono appena 26 i gol subiti, un numero che per ora rende quella del Vedelago la 4ª difesa migliore, inferiore per solidità solo ai reparti arretrati di Favaro, Portogruaro e Prodeco Montello). Inoltre rimanendo spesso dietro la linea della palla gli uomini di Comunello avranno il modo di attendere il momento giusto per disturbare i nostri effettuando un pressing utile a rubare l'iniziativa e fiondarsi velocemente in avanti. Questo puntando principalmente su lanci eseguiti con lo scopo di trovare la punta classe '98 Daniel Pezzato e il centravanti classe '83 Alessandro Nonnato. Due terminali offensivi i quali, sfruttando la loro fisicità, cercheranno di dettare la profondità. In questo modo l'intera squadra troverebbe le condizioni per rimanere alta e i singoli giocatori l'opportunità di inserirsi e creare insidie calciando da fuori. Oppure, approfittando dell'imprevedibilità data da tali ripartenze, - il "nemico" potrebbe intrufolarsi sulle fasce al fine di trarre benefici dal letale opportunismo dei suoi stessi attaccanti - rivitalizzare il reparto offensivo. Fronte avanzato che, come lasciano intuire le 24 reti messe a segno, non possiede una particolare prolificità, ma che però va ovviamente tenuto ugualmente sotto stretta sorveglianza.

Dunque, tenendo conto di quanto detto, cosa dovrà fare la squadra per cercare di tornare a esultare?

Le circostanze suggerirebbero per prima cosa di ascoltare il cuore e mister Florean.

I ragazzi cioè, come capitato anche altre volte, dovranno essere bravi nel saper gestire anche questa nuova prova. Ciò trasformando la delusione maturata nei confronti di un finale di stagione rivelatosi non esattamente all'altezza delle aspettative, la frustrazione per un'altra possibile vittoria (quella contro la Julia Sagittaria) mancata per un soffio e l'amarezza di aver visto mister Ferrati allontanato dalla panchina dall'arbitro, in ulteriore carica. Aggiuntiva motivazione che, grazie all'intesa sviluppata finora e la grinta da attaccante trasmessa dall'ex compagno di campo Florean e la leggerezza donata dalla consapevolezza di non aver più eccessiva pressione addosso, se mostrata senza paura potrà aiutare la difesa diretta dall'esperto "timoniere" ex Treviso Antonio Stentardo a mantenere la concentrazione alta. Attenzione in questo caso necessaria a permettere alla retroguardia di intervenire nel momento opportuno per scattare in anticipo e scongiurare così il rischio di dover sopportare eccessivi brividi prodotti dalle incursioni avversarie. Stessa concentrazione la quale inoltre sarà richiesta per dare modo alle retrovie di scegliere i tempi giusti per alzare la propria linea e mandare fuorigioco i rivali. Alla luce di quanto detto, il carattere e la costanza nel mantenere gli occhi aperti quindi possono diventare ancora una volta gli ingredienti utili a rafforzare un reparto che in questo girone di ritorno ha denunciato più volte di soffrire la maggior velocità degli ospiti di turno (sono infatti 9 i gol incassati dal 6 gennaio ad oggi). Tuttavia questa forte volontà avrà bisogno di essere supportata anche da una certa dose di serenità. Perché se è vero che servirà parecchia determinazione per vincere i duelli ingaggiati a centrocampo contro una squadra che, come avvertono i 56 "gialli" accumulati non ha paura di farsi fisicamente sentire, è altrettanto vero che i biancorossi avranno pure bisogno di far circolare con pazienza la palla. Muoverla all'inizio con la dovuta calma per trovare i varchi adatti a muoversi costringendo i "cugini" trevigiani a farsi avanti. Ciò in maniera tale da poter in seguito accelerare bruscamente tracciando le consuete, eppur fondamentali, rapide verticalizzazioni tra le linee. Passaggi i quali, attivando un Benetton chiamato come sempre a dirigere le operazioni smistando i servizi, dovranno permettere ai nostri di esaltare la spinta dei terzini e di Sakajeva e far vincere così l'importante sfida che potrebbe giocarsi sulle fasce.

L'istintività dei leoni e l'assoluta attenzione dei cacciatori; sono queste quindi le doti che i nostri hanno la necessità di cercare di sfoderare per riuscire a farsi trovare pronti al momento buono e sperare di tirarsi fuori qualche sassolino dagli scarpini battendo il Vedelago.

Perché è vero, le prime posizioni ormai se ne sono andate da un pezzo, ma è rimasto ancora il terzo posto: un podio da salvare.

Luca Antonello