OPITERGINA ALÈ INTERVISTA IL MISTER MAURO CONTE

17-10-2020 08:00 -


A differenza della maggior parte dei colleghi, i suoi incantesimi non li fa tanto tracciando sofisticati schemi alla lavagna o agitandosi con angoscia e rabbia, ma piuttosto con gli occhi. Parlando spesso attraverso il semplice, pacato, gentile eppur chiaro linguaggio del proprio sguardo il professor Conte, dopo aver fatto apparire una squadra capace di conquistare la promozione infrangendo molti record, ora è riuscito a compiere un'altra magia. Quella di riuscire a sconfiggere la corazzata Sandonà nella sua tana. Una nuova recente impresa che permettendo ai ragazzi di rilanciarsi in classifica ci ha dato l'occasione per sentire le sensazioni del mister, approfondire alcuni aspetti della squadra e provare a fare con lui il punto sulla situazione.

Mister, è passato un anno dal giorno in cui, dopo essere stata eletta come nuovo allenatore e aver espresso tutta la sua riconoscenza e gioia per essere tornata a "casa" ha preso il comando della nostra squadra. Eppure sembra trascorsa una vita. Una vita che ha permesso ai suoi ragazzi di vincere la Promozione dominando e le ha donato altre grandi soddisfazioni. Di solito si dice che la seconda volta non è mai uguale alla prima. A tal proposito sente ancora la stessa motivazione di quando era arrivata o ormai si è abituata a stare in una "piazza" così importante?
Allenare in una piazza così importante non è facile perché è una piazza che è anche ambiziosa e vuole raggiungere risultati importanti. Quindi questo mi stimola nel carattere, nel cercare di arrivare a risultati importanti. Quindi dall'alto della motivazione credo di non aver perso niente, anzi di avere più fame di prima. Quest'anno il campionato è più importante di prima e anche molto più difficile, dovremo fare attenzione a tutto e questo mi stimola.

I suoi leoni si sono presentati ai primi appuntamenti della Coppa Italia di Eccellenza e di campionato sfoderando un gioco veloce e concreto che ha permesso loro di stendere subito avversari quotati come Liapiave e Vittorio Falmec. Tuttavia poi qualcosa prima del trionfo con il Sandonà si è inceppato. Qual è stata secondo lei la causa di questo brusco rallentamento? La difficoltà nel fronteggiare rivali più veloci e precisi? La sfortuna di incappare in episodi sfavorevoli in momenti delicati come successo con il primo gol del Giorgione? O semplicemente il fatto di aver affrontato squadre più forti?
Dobbiamo essere bravi a capire che la categoria è cambiata, la qualità degli avversari è diversa. Non siamo come l'anno scorso a livello tecnico tra le squadre più forti perché a livello tecnico ci sono almeno due-tre squadre che sulla carta hanno qualcosa in più di noi. Dovremo essere bravi a curare tutti i particolari per cercare di portare il risultato dalla nostra parte. Può capitare di prendere qualche scoppola come quelle prese con il Giorgione, ma fa parte della crescita del nostro gruppo visto che più di qualcuno l'Eccellenza non l'ha mai fatta (vedi i giovani) e quindi dovremo essere bravi a fare tesoro delle sconfitte in cui incapperemo per migliorare.

A inizio stagione aveva detto che le sarebbe piaciuto provare a far giocare la nostra squadra come l'Atalanta. E in effetti i suoi ragazzi, quando sono riusciti a trovare spazi, hanno dato spettacolo talvolta scambiando di prima in verticale per appoggiarsi alle torri Zorzetto e Cattelan. Talvolta invece correndo sulle fasce. D'accordo, siamo ancora alle prime partite, ma tenendo conto di quanto mostrato finora in attacco e in difesa potrebbe provare a dirci a che punto è arrivato il suo progetto di crescita?
Mah, io avevo dichiarato che mi piacerebbe essere come l'Atalanta, ma non a livello di gioco perché non abbiamo la struttura tecnica per poter esprimere un gioco così bello e offensivo. Intendevo essere come l'Atalanta perché credo che sia una di quelle squadre che qualsiasi squadra in Serie A e in Europa non vorrebbe mai affrontare perché sa che dovrà tirare fuori le unghie per fare risultato. Ecco il mio pensare di essere come l'Atalanta è riferito al fatto che vorrei che la mia squadra fosse il mal di denti, come andare dal dentista per la squadra avversaria. Visto le prime uscite sono anche abbastanza contento, stiamo vendendo cara la pelle. Poi, tra un po' di mesi faremo i conti di come siamo andati.

Nel mondo del calcio c'è un detto che dice: squadra che vince non si cambia. La maggior parte delle pretendenti che si sono presentate a questa nuova edizione di campionato hanno rivoluzionato le loro rose. Lei invece ha avuto il vantaggio di partire con gli stessi eroi della scorsa stagione e accogliere sei nuove reclute. Ora che ha avuto modo di vederli meglio in allenamento e in partita, chi tra Facca, Celmanti, Follin, Canzian, Pulese e Bigoni le ha dato impressioni più positive?
Abbiamo optato per mantenere il gruppo perché ha una mentalità importante. È un gruppo che lavora in un certo modo volevamo dare continuità al percorso intrapreso l'anno scorso. Abbiamo preso giocatori mirati per cercare di migliorare la nostra rosa e devo dire che sono soddisfatto a parte che qualche giocatore lo conoscevo già e quindi sapevo quello che poteva darmi. È un po' da valutare Bigoni, perché ha avuto un paio di problemi fisici però è un ragazzo che si sta allenando bene e credo che ci possa dare una grande mano.

La Liventina che, pur mantenendosi quasi intatta, è già riuscita a occupare le prime posizioni. Il Portomansuè orfano di Gnago, ma provvisto di un organico d'alto rango. Il Giorgione il quale, con la sua organizzazione, qualità e ricambi all'altezza si è issato in cima alla classifica. Il Sandonà con una difesa un po' fragile, ma anche un attacco letale. L'Eclisse Carenipievigina e il Vittorio Falmec, club agili e ricchi di talenti. Il Portogruaro e l'Istrana, squadre che hanno ritrovato una condizione solida e concreta. Senza dimenticare le outsider le quali, come sempre, cercheranno di stupire. In base a quello che ha visto direttamente con i ragazzi e quello che le hanno "detto" gli altri risultati, ritiene che il campionato finora abbia rispettato le sue previsioni o la sta sorprendendo?
Io vedo il campionato sempre con un punto di domanda perché ci sono squadre che sono già in condizione perché magari hanno dei giocatori abbastanza esili e che vanno velocemente in condizione, altre squadre che fanno più fatica perché hanno un contesto di giocatori più fisici e strutturati. Secondo me si stanno delineando quelle che erano le previsioni: le quattro "sorelle" davanti, Portogruaro, Sandonà, Giorgione e Portomansuè si vede che hanno le qualità per fare un campionato di vertice. C'è qualche altra buona squadra, vedi Spinea, vedi Noale anche se sta facendo un po' di fatica. Però sono squadre che sono da anni nella categoria e sono strutturate per fare un campionato in maniera importante. Spero che tra le outsider riusciremo a inserirci anche noi anche se c'è da lavorare, da crescere, ma stiamo lavorando proprio per questo.

A proposito di campionato, nella scorsa puntata siete riusciti a sgambettare nientemeno che uno dei top club favoriti per la corsa promozione, il Sandonà. Una vittoria per certi versi inaspettata e preziosissima. Tuttavia il tempo dei festeggiamenti è ormai finito perché la sua squadra ora sta già per dover affrontare la Godigese. Ovvero un confronto all'apparenza semplice da gestire, ma che in realtà può nascondere un paio di insidie. Qual è il pericolo che teme maggiormente? La preoccupa di più un'eventuale approccio troppo "leggero" dei suoi o qualche caratteristica particolare degli ospiti?
La vittoria di Sandonà per noi è un'iniezione di fiducia che ci aiuta a superare nel miglior modo la sconfitta con il Giorgione. Oltretutto è arrivata con una prestazione importante e anche con una buona personalità in un campo difficile e sicuramente dobbiamo essere bravi a gestirla nella maniera giusta. E credo da quel lato di avere una squadra di gente molto, molto brava a non sottovalutare e a capire le sfide che ogni volta si presentano. La Godigese è una squadra pericolosa, che va affrontata al 110% come abbiamo affrontato il Sandonà. Sicuramente presenterà delle insidie, dobbiamo essere bravi a prepararla bene, a fare una buona settimana e sicuramente il fatto di riuscire a portare a casa un buon risultato ci aiuterebbe nel processo di crescita perché quando cambi categoria devi essere bravo a entrare nella linea della categoria che richiede più attenzione, più determinazione.

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ