"CI SIAMO FERMATI. MA PER RIPARTIRE CON L'ENTUSIASMO DI SEMPRE"
Il Presidente dell'Opitergina Enrico Montenero spiega la scelta di non partecipare alla parte restante di stagione. E traccia la linea per la prossima annata

20-03-2021 18:00 -


ODERZO - La scelta era tutt'altro che facile, gli interessi in campo erano molteplici e tutti importanti e condivisibili. Ma alla fine l'Opitergina, intesa come società, tecnico e giocatori, ha deciso di non partecipare alla parte finale della stagione del campionato di Eccellenza.

Una decisione presa con cognizione di causa, ponderata sia dai dirigenti che dallo staff tecnico insieme ai giocatori. Ci si ferma, dunque, ma per ripartire a breve con l'entusiasmo di sempre.

Il Presidente Enrico Montenero illustra l'attività societaria dell'ultimo periodo, sottolineando come una decisione così importante sia stata presa di concerto da tutte le parti in causa.

Presidente Montenero, che aria si respira in sede?
"Si tratta di una situazione strana. È stato un anno molto particolare. Prima, in Promozione, la stagione si è fermata quando stavamo vincendo il torneo. Abbiamo ottenuto il passaggio in Eccellenza, certo, ma non è stato goduto appieno da staff e giocatori, oltre che dai dirigenti e tifosi. Tutto questo a causa del lockdown che all'epoca piombò proprio nel momento clou della stagione. Poi siamo ripartiti con intatto entusiasmo, ma per fermarci quasi subito. Non lo nascondo: è stata dura".

Un momento a suo modo mai vissuto...
"Tutti questi mesi fermi ad attendere delle risposte, sono stati complicati. Abbiamo perso un po' quell'adrenalina che ha sempre contraddistinto il nostro modo di intendere il calcio. Quel gusto, quella passione con le quali tutti noi partecipiamo all'attività sportiva è andata un pizzico scemando. È mancata l'occasione di poter stringerci la mano, di fare due chiacchiere a quattr'occhi. E non, magari, davanti a un computer. Va da sé che questi aspetti hanno giocoforza condizionato l'attività societaria".

Mesi difficili e anche con qualche polemica.
"Non ho capito la polemica tra Federazione e società. Un presidente dovrebbe conoscere e immedesimarsi nelle società, che sono appunto la base stessa della federazione in quanto tale. In questo senso giro pagina in fretta, non vedo l'ora di ripartire con il gusto e l'entusiasmo di sempre, per tornare a fare calcio giocato, dimenticando il resto".

Poi la decisione di fermarvi.
"Innanzitutto è stata una decisione corale, tra società, staff, giocatori, tutti insieme. Se ci fossero state le retrocessioni, i ragazzi sarebbero stati prontissimi alla chiamata. Ma in un campionato dove sono previste solamente le promozioni, non avremmo potuto rischiare. Pensiamo ai nostri giocatori che lavorano: non potevano permettersi il lusso di rischiare il proprio impiego per giocare a calcio. Come non essere d'accordo? Ringrazio gli sponsor che comunque al di là di tutto ci hanno sempre sostenuto. E tutte le componenti della società. Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere un gruppo unito".

All'Opitergium però non tutto era fermo.
"Con i nostri dirigenti abbiamo cercato di organizzare allenamenti per i più piccoli. E assicuro che sono stati rispettati nel dettaglio tutti gli accorgimenti previsti dalla legge per contrastare la pandemia. Un lavoro certosino e secondo me eccezionale. Anzi, stavamo cercando di organizzare pure il secondo allenamento per Allievi e Giovanissimi. Poi è arrivato il nuovo stop. Per i più piccoli ora cercheremo di organizzare qualcosa nel periodo post-Pasqua, se sarà possibile. D'altra parte è un dovere: come società abbiamo anche delle responsabilità sociali nei confronti di questi ragazzi che stanno vivendo un periodo difficile a causa dell'emergenza sanitaria".

E per la prima squadra?

"Ho parlato con il nostro direttore sportivo Claudio Ferrati e ci siamo presi 15 giorni per riflettere. L'idea, di cui si è parlato anche con il nostro allenatore Mauro Conte, se sarà possibile, è di allestire una rosa (se non completa, almeno per il 70/80%) per maggio o giugno. E ritrovarci in quel periodo per le prime sgambate: d'altra parte i ragazzi sono fermi da mesi e bisogna cominciare. Il passo successivo sarebbe la ripresa ad agosto, come sempre. Tutto questo chiaramente però non dipende solo da noi. La speranza è che, ormai dopo quasi un anno e mezzo, si possa tornare alla normalità quanto prima. Ne abbiamo tutti necessità".


Fonte: UFFICIO STAMPA USD OPITERGINA