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OPITERGINA ALÈ INTERVISTA IL CENTROCAMPISTA MATTIA MONTAGNER

04-11-2018 08:00 - Società

All'inizio, appena arrivato dal Tamai e presentato al curioso pubblico biancorosso Mattia Montagner aveva dato l'idea di essere come quasi tutti i giovani appena arrivati: ovvero un classe '98 provvisto di interessanti potenzialità ma in realtà ancora tutto da scoprire nel nuovo contesto opitergino in cui era stato inserito. Pregi che tuttavia lui non ha tardato a svelare. Il nostro giovane infatti è stato in grado di mettere in mostra, grazie alla sua reattività, non solo una straordinaria predisposizione nel recuperare palloni in fase di copertura che ha aiutato i compagni a stoppare in più occasioni sul nascere le iniziative avversarie ma anche una generosa capacità di inserimento grazie alla quale finora è riuscito a realizzare, tra Campionato e Coppa , 6 gol. Meriti che ci hanno dato la sensazione di vedere le prestazioni di un giocatore totalmente a suo agio nel suo habitat tecnico e che ora, dopo avergli permesso di mettere stabilmente radici a centrocampo, lo stanno aiutando a raggiungere il personale obiettivo di continuare a crescere senza fermarsi proprio come un fagiolo magico.

DOMANDA: Montagner, la prima volta in genere è sempre speciale perché, come si suol dire, non si scorda mai. Quando ha accettato la proposta di condividere questo nuovo cammino sportivo con l'U.S.D. Opitergina, come i suoi compagni è arrivata in punta di piedi. Ora invece sembra che abbia acquisito maggior fiducia visto che dà l'impressione di diventare sempre più uno dei punti fissi di riferimento del nostro centrocampo. Concorda con questa osservazione, o dal campo le pare di avere una sensazione diversa? Per caso, nel cuore, conserva ancora qualche particolare emozione che ha reso indimenticabile il suo debutto biancorosso? Infine, quando scende sul terreno di gioco, sente tensione pensando alla sfida o ormai si è abituata?

RISPOSTA: Di certo non è stato facile cominciare la stagione con una squadra completamente nuova, ci è voluto del tempo per conoscerci bene. È stata costruita una squadra dove tutti possono giocare titolari, sta a noi giocatori impegnarci in allenamento per convincere il mister a farci scendere in campo dall'inizio per la partita successiva. Dal canto mio cerco sempre di dar tutto in allenamento e fino ad ora sono sempre stato ripagato, giocando spesso titolare e sentendomi una pedina importante per questo gruppo. Pensando al mio debutto mi viene in mente il primo gol in coppa contro il Portogruaro che ha dato il via alla stagione. Prima delle partite c'è sempre un po' di tensione che con il passare dei minuti svanisce.

DOMANDA: Insieme a lei ci sono un altro classe '98, tre '99, due '96, un '94, tre '93, due '90, un 2000 e un 2001 e il risultato fa un'età media di 24 anni. Insomma, anche nell'attuale edizione di campionato l'Opitergina ha dimostrato di saper mantenere la propria linea giovanile. Come si trova dentro e fuori dal rettangolo verde con questi nuovi colleghi? E, in generale, ritiene possa essere un valore aggiunto giocare in una squadra che ha più o meno la sua stessa età, o le sarebbe piaciuto avere in fianco qualche senatore esperto in più?

RISPOSTA: Giocare in una squadra con tanti giovani credo sia un vantaggio per tutti. Questo principalmente perché, oltre ad un feeling in campo, riusciamo a creare coesione anche nello spogliatoio avendo interessi comuni. Certamente l'esperienza e i consigli che potrebbero dispensare dei giocatori esperti farebbero comodo a chiunque ma credo che in questo modo, una squadra giovane possa iniziare tutto da zero e costruire la propria identità.

DOMANDA: 4 gol regalati in campionato e altre 2 reti prodotte nel Trofeo Veneto. Manovrare il centrocampo di solito è una delle operazioni più delicate perché da esso dipende poi l'equilibrio della squadra e quindi, nella maggior parte dei casi, anche il punteggio finale. Tuttavia lei, grazie alle prestazioni finora offerte sta dimostrando di saper guidare il nostro reparto quasi come se lo stesse facendo da anni. Qual è il pregio che le sta permettendo di mantenere un rendimento così positivo? In particolare, c'è un compagno di ruolo che con i suoi movimenti la sta aiutando a ottenere questi felici risultati?

RISPOSTA: Cerco sempre di dare il 100% quando sono in campo, tutti gli allenatori che ho avuto mi hanno sempre insegnato cose nuove e accumulandole tutte sono diventato il giocatore che sono oggi. Uno dei miei pregi è sicuramente il tiro, ed è proprio questo mio pregio che mi ha fatto realizzare fino ad ora ben 6 reti, ovviamente anche con l'aiuto del gruppo. Tutta la squadra si sa muovere in campo, ed è grazie a tutto il gruppo che poi vengono esaltate le prestazioni del singolo.

DOMANDA: Ben 5 successi esterni raccolti in 8 gare contro... (per ora) nemmeno una vittoria ottenuta in casa. Un ruolino di marcia quanto mai curioso se si considera che di solito, proprio a causa del fattore campo, dovrebbe essere più difficile fare bella figura fuori. Come mai secondo lei state riscontrando così tante difficoltà nel produrre gioco soprattutto nei primi tempi e, in generale, punti all'Opitergium? Quale pensate possa essere la soluzione per tornare a esultare anche davanti ai nostri tifosi?

RISPOSTA: Nell'avvio di stagione stiamo avendo qualche difficoltà nel cominciare con il giusto approccio ogni gara sin dal suo inizio. Non sappiamo spiegarci come mai, però una cosa che sappiamo è che siamo una squadra che gioca le partite fino al 95’. Per tornare al successo davanti ai nostri tifosi dobbiamo solo continuare su questa strada che è quella giusta e i risultati arriveranno anche all'Opitergium.

DOMANDA: Certo, il ghiaccio idealmente presente tra le mura di casa dev'essere ancora rotto, ma lei nel giro di un solo turno è già tornata a spezzare il suo approfittando di una mischia per mettere a segno una zampata che ha permesso di stendere il Fontanelle. Si è trattato di un gesto tecnico all'apparenza semplice ma in realtà, come capita spesso quando ci si ritrova davanti tanti giocatori, non proprio così scontato. Come ha fatto a realizzare un simile guizzo "alla Superpippo Inzaghi" in mezzo a quella selva di gambe? Inoltre, nel complesso, come le è sembrata la sfida contro la vice capolista della passata edizione di campionato?

RISPOSTA: L'obbiettivo erano i 3 punti, dovevamo vincere assolutamente. Sono molto contento di aver regalato il gol vittoria alla mia squadra, non ci sono arrivato con la testa ma il destino ha voluto che la palla tornasse indietro e come l'ho vista non ci ho pensato su due volte a spingerla in rete, una volta vista rotolare davanti a me è stato un gioco da ragazzi metterla in porta. Il Fontanelle è sicuramente un'ottima squadra capace di fermare anche la capolista Portogruaro, infatti non è stato facile batterli, il fatto di esserci riusciti ci dà maggiore autostima per affrontare le prossime gare.

DOMANDA: Dalla domenica appena trascorsa terminiamo adesso dando un’occhiata a quella che sta arrivando portando con sé la Julia Sagittaria. Un altro avversario all'apparenza non irresistibile rimasto intrappolato all'ultimo piano della classifica, bisognoso di punti e per questo potenzialmente insidioso, ma che voi conoscete avendolo già incontrato in Coppa. Quali sono i pericoli con cui vi aspettate di dover fare i conti e quali ritenete possano essere invece le iniziative migliori per batterlo?

RISPOSTA: Ogni partita ha la sua storia, non centra esser la prima o l'ultima in classifica perché quando prendi sotto gamba una partita alla fine ne uscirai sempre sconfitto. Affrontiamo una squadra che appunto è riuscita a fermare la prima in classifica sabato scorso e questo ci fa capire che non sarà affatto facile. Quello che dovremmo fare noi per portare a casa i 3 punti è sicuramente giocare come sappiamo fare, provare le cose fatte in allenamento e giocare con tranquillità. Se giochiamo come sappiamo non ce n'è per nessuno.

Luca Antonello


Fonte: OPITERGINA ALÈ

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