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VENTIRIGHE: CAMPIONATO ECCELLENZA - 15ª GIORNATA - OPITERGINA-LIAPIAVE

15-12-2014 22:22 - Prima squadra

Il canto del Leone. Strozzato. Come uno dei più bravi interpreti della celebre opera musicale di Cechov, l´Opitergina si congeda, davanti ai propri tifosi, con una grande e generosa prestazione che, tuttavia, purtroppo, non basta a scacciare i rimpianti di una prima parte di stagione, quasi interamente, da dimenticare. L´ultimo giro di boa offre una prova difficile, un cliente, il LiaPiave, quinto in classifica, capace di riuscire a tener testa alla prima della classe e sbancare brutalmente a Nervesa, mentre, ai ragazzi, concede l´occasione di chiudere addirittura in gloria. Salvezza contro play-off, motivazioni diverse che, fin dall´inizio, inducono alla prudenza entrambi i contendenti e fanno nascere una situazione di grande equilibrio, un´empassé che pare destinata a governare per l´intero incontro. Solo un episodio potrebbe sbloccare la situazione ed ecco che, neanche a dirlo, al quarto d´ora, arriva lo sfortunato regalo in stile Babbo Natale, firmato Teso. Vettoretto si traveste da Cuadrado, si fa tutta la fascia sinistra e si accentra, preparandosi a concludere. Il difensore biancorosso si allunga, cercando di sradicargli la palla, ma, nell´estremo tentativo, lo fa cadere. Per l´arbitro non ci sono dubbi. Dal dischetto si presenta il veterano Benetton. Palla da una parte, Memo dall´altra. A questo punto, ancor più del gol subito, potrebbe pesare, in maniera decisiva, l´ulteriore spinta esercitata dallo slancio psicologico degli ospiti, ma è proprio nel momento più buio, che i ragazzi mostrano l´arma che, più di tutte, ha permesso di fare grandi balzi in avanti. La voglia di non mollare mai. Grazie a una costante gabbia di due-tre uomini, portata, alternamente, su ogni portatore di palla avversario, e alle rapide sponde di Morbioli e Mattiuzzo, la squadra cresce, schiaccia l´ex Gemeaz, e arriva a sfiorare, più volte, la rimonta. Sul piano della concretezza, il triplice fischio finale, dona nuova amarezza, tuttavia, allo stesso tempo, come la neve, lascia un sottile velo di speranza. Perché, come nelle ultime apparizioni, si è visto un gioco aggressivo, veloce e propositivo, perché i ragazzi hanno, quasi sempre, espresso la giusta intensità, perché la mentalità mostrata è quella che può fare la differenza. E perché ora, inoltre, ci sono due nuovi Leoni che potranno contribuire all´eventuale riscatto. Il primo tempo dello spettacolo, dunque, se n´è già andato, ma ora, dopo la pausa, inizierà subito il secondo. Per il Leone si profila così, all´orizzonte, un´altra chance, quella di rinascere dalle ceneri di questo campionato per trasformarsi non in un affascinante ma delicato cigno, bensì nell´inafferrabile Araba Fenice che non muore mai. Per poter così, alla fine, cantare. Liberamente.
Auguri di Buon Natale

(Luca Antonello)


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