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UNO CONTRO UNO: LUCA ANTONELLO VS LUIGI TONETTO

08-01-2014 20:00 - Uno contro uno

DOMANDA: Signor Luigi Tonetto, Lei è all’U.S.D. OPITERGINA da quattro mesi. Tuttavia questo può essere considerato come l’ultimo approdo di una lunga e importante carriera che vale la pena ricordare. Ce la può raccontare brevemente?

RISPOSTA: Più che lunga e importante carriera credo si possa dire che io abbia fatto delle bellissime esperienze formative. Ho allenato per quattro anni in Lombardia Uno, Centro Tecnico A.C. Milan e prima società in Italia come numero di tesserati (1000 circa), ho avuto la fortuna di poter vivere per un anno la realtà di un settore giovanile professionistico di altissimo livello come A.C. Milan e di svolgere l’attività di tecnico e direttore tecnico negli A.C. Milan Junior Camp in Italia e nel mondo. Mi sono contemporaneamente formato all’Università degli Studi di Milano, dove sto per completare la laurea specialistica in Scienze Motorie.

DOMANDA: Anche quest’anno il settore giovanile, rafforzato dal progetto di affiliazione con l’"Udinese Academy", seppur un po’ a sorpresa, ha conosciuto un’ulteriore espansione. In quante categorie si suddivide il vivaio? E quanti sono ora complessivamente i ragazzi?

RISPOSTA: Il vivaio dell’U.S.D. OPITERGINA conta circa 200 ragazzi. La parte della pre-agonistica è quella che ha visto la maggiore espansione in quest’ultimo anno e siamo fieri di poter annoverare tra le nostre fila oltre ad un folto gruppo di Piccoli Amici, ben quattro squadre di Pulcini e due di Esordienti. Passando poi all’agonistica abbiamo una squadra di Giovanissimi Regionali, due squadre di Allievi che partecipano al campionato Sperimentale per i nati nel ’98 ed Elite per i nati nel ’97. Infine la Juniores Elite è il nostro trampolino di lancio per la Prima Squadra.

DOMANDA: Un lavoro delicato e carico di responsabilità che però può portare grandi soddisfazioni oltre che dal punto di vista sportivo anche e soprattutto da quello della formazione umana di ogni singolo ragazzo. Quali sono in questo senso i traguardi raggiunti?

RISPOSTA: U.S.D. OPITERGINA non vuole essere solo una società di calcio, vuole svolgere appieno la funzione sociale che lo sport e il lavoro con i giovani impone. La collaborazione, il rispetto dei compagni e delle regole sono alla base dello sport di squadra e al giorno d’oggi sono valori importantissimi, ma quello che più mi preme insegnare ai ragazzi è la voglia di migliorarsi, la voglia di impegnarsi a fondo in tutto ciò che si fa.

DOMANDA: Invece, se ci sono, quali possono essere gli aspetti eventualmente da migliorare? E come?

RISPOSTA: La perfezione non esiste, quindi ci sono tanti piccoli dettagli da migliorare sia nella gestione dell’impianto che in quella dei ragazzi. Continuare a lavorare con umiltà per far divertire e crescere i ragazzi porterà grandi risultati sportivi, ma soprattutto sociali. La crescita dei ragazzi è il nostro unico scopo.

DOMANDA: Il Presidente aveva fatto intendere durante la presentazione di inizio stagione, che il settore giovanile può essere considerato, oltre che come risorsa preziosissima per il campo, come un "ponte" che contribuisce a unire non solo la società e le famiglie ma, prima di tutto, i ragazzi tra di loro. Cosa c’è alla base di questo doppio reciproco e fondamentale successo? Ed infine, dal punto di vista professionistico, perché secondo Lei, i grandi club fanno ancora fatica ad abbracciare tale "politica verde"?

RISPOSTA: Negli ultimi anni anche nel mondo dilettantistico si era sviluppata una forma di competizione poco sana, una voglia di primeggiare ad ogni costo assolutamente difforme da quelle che sono le prospettive per l’educazione e la formazione dei giovani in OPITERGINA. I nostri ragazzi hanno l’opportunità di poter crescere in un ambiente sereno, dove la competizione viene vissuta nel modo più corretto possibile e questo li aiuta ad instaurare un rapporto di amicizia con i compagni e con tutto l’ambiente. Mi sento di dire che nella maggior parte dei casi si può tranquillamente parlare di gruppi e non solo di squadre quando si parla dei nostri atleti. In realtà tale politica viene parzialmente abbracciata anche dai club professionistici che per questioni economiche oggigiorno si ritrovano a dover crescere i talenti in casa; chiaramente in ambienti dove la competizione e il risultato contano più del gruppo si possono riscontrare politiche poco votate agli aspetti sociali dello sport, ma fa parte del gioco e non mi sento di criticarle.


Fonte: USD OPITERGINA

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