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VENTIRIGHE: CAMPIONATO PROMOZIONE - OPITERGINA-PRO VENEZIA

23-09-2015 20:00 - Ventirighe

S(ei) come Sfortuna, S(ei) come Speranza. Dopo aver galoppato su metà dorso di gara al fianco della Certezza, con l´autorevole movenza della padrona di casa assetata di vittoria, l´OPITERGINA, inciampa nuovamente, rimanendo, per la seconda volta, a fauci asciutte. Assorbito il principiale gelido refolo di paura patito fin sulla linea di porta per audace aspirazione di un Pro Venezia inebriato dall´inaspettata altezza del vertice di classifica, i ragazzi, sono riusciti immediatamente a riversare, sul pratico verde sfondo del campo, gli ideali esaltanti riverberi di quell´orgogliosa gioia ottenuta grazie alla fresca qualificazione in Coppa Veneto. Promettenti riproposizioni emotive, le quali, concepite prima, nella tranquilla privacy blu, della ragionata impostazione arretrata, e sviluppate, poi, attraverso i dorati bagliori dei continui recuperi effettuati in mezzo al campo, hanno permesso, con l´ausilio di sinuosi scatti laterali a cercare la profondità, di innescare i rossi eccitanti tagli di un´imprendibile Miolli, creativo Tam-Gram tattico che, alla fine, ha portato almeno a sei ghiotte occasioni. Numero equo, eppur, allo stesso tempo, generoso, il quale, purtroppo, non è riuscito ugualmente a spingere, nell´implorante pancia del Leone, i gustosi tre punti, perché la squadra, ogni volta, è andata a sbattere contro il portiere Ziliotto, autentico specchio veneziano che, puntualmente, ha riflesso maliziosamente contro, qualsiasi principio di esultanza. Estremi interventi, implicitamente favoriti pure da una concentrata dose di jattura, che, a lungo andare, oltre ad affievolire il carburante psicologico delle Furie, ha sperperato anche le collettive energie fisiche del gruppo, contribuendo a far nascere l´amaro riepilogo. Al 25´ della ripresa, infatti, gli ospiti gettano la maschera della sofferenza e, con il loro rappresentante offensivo, Busatto, mettono a segno il più doloroso dei "colpi bassi", mandando in scena l´incredibile finale in stile goldoniano. Un´autentica dura "pernacchia" sportiva che, dunque, se da una parte, a causa dell´eccessiva sfortuna, mette in luce la drammatica inutilità della mole di gioco prodotta, proprio per questa stessa quantità di possibilità avute, lascia, tuttavia, intravedere, ancora, ottime opportunità di riscatto. La strada, infatti, è appena iniziata, eppure i ragazzi dimostrano ormai un automatizzato impianto di gioco sempre più agile e produttivo, in grado, all´evenienza, di saper sopperire anche alla non ottimale condizione di alcuni dei pezzi fondamentali, come, in questo caso, Dassié, difensore appena reduce da un infortunio. Insomma, una condizione corale che, in definitiva, mantiene invariate le sue promesse di speranza future, anche se, i red devil´s, all´eleganza dell´estetica, dovranno, ora, dimostrare di saper unire pure la sostanza delle reti, per poter, così, fare il completo salto di qualità e sostituire, all´alfabeto degli eventi, iniziali migliori come la S di Soddisfazione e la S di Successo.


Fonte: USD OPITERGINA

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